Dal 14 al 17 Maggio 2024, una rappresentanza del team dell’Università di Pisa è stata in trasferta ad Atene. Il motivo? Il Summit 2024 del progetto Start For Future (SFF). Ad organizzarlo, la squadra di partner greci coordinati da Stratos Baloutsos, responsabile dell’Ufficio per il Trasferimento Tecnologico dell’Università di Economia e Business di Atene (AUEB) e Mara Doukidi, Consulente e Startup Coach per ACEIn, il centro per l’imprenditorialità di AUEB. Entrambi erano stati a Pisa nel corso del 2023, per supportare il team pisano nell’attivazione dell’ecosistema locale dell’imprenditorialità, raccontando e ispirando gli stakeholders coinvolti attraverso la condivisione delle buone pratiche ateniesi, in occasione dei diversi workshop dedicati.
Nella giornata del 15 Maggio si è svolto un incontro interno al Consorzio, presso gli spazi di e al Conservatorio di Atene.
Si è parlato delle sfide del progetto, dei prossimi passi, di come migliorare e rendere più efficaci le diverse fasi del programma sull’imprenditorialità Start For Future. La giornata sì è conclusa con il workshop di auto-riflessione guidato e ideato da Sabrina Tomasi, assegnista di ricerca UNIPI e direttamente coinvolta nel lavoro di monitoraggio e valutazione del progetto e dal prof. Alessio Cavicchi, referente Start for Future per l’Ateneo Pisano e delegato del rettore per la cultura dell’innovazione.
Scopo del laboratorio, ispirato alla Teoria del Cambiamento e supportato dallo strumento di auto-riflessione HEINNOVATE e dalle relative Action Cards sviluppate nel contesto del progetto Erasmus+ THEI 2.0, era quello di analizzare i cambiamenti avvenuti all’interno delle singole organizzazioni partner relativamente al proprio contributo all’innovazione regionale grazie alla loro partecipazione nel progetto e comprendere come questi abbiano influenzato, al contempo, l’andamento generale di Start For Future. Successivamente, la discussione si è concentrata su una proiezione futura del progetto, a partire dai cambiamenti emersi, secondo la linea dei tre orizzonti di McKinsey da considerarsi nella loro interrelazione e rispetto alle dimensioni di valore (value/profit) e tempo (time): innovazione dell’esistente ora e nel breve termine, innovazione incrementale nel medio termine, innovazione radicale nel lungo termine) e sulla base di 4 dimensioni di cambiamento: istituzionale/organizzativa; collaborazione e partnerships; supporto alle imprese/startup e promozione dell’innovazione; competenze/attitudini e comportamenti delle persone coinvolte dal progetto.
Secondo il prof. Cavicchi “è stato un momento di scambio interessante, che ci sarà utile ai fini delle attività di progetto, ma ancor di più per porre basi concrete per un piano d’azione condiviso che vede le università e le organizzazioni coinvolte nel progetto SFF proiettate nel futuro.” Sabrina Tomasi aggiunge: “il nostro ruolo in SFF è quello di valutare e monitorare il contributo del progetto anche nel contesto regionale delle organizzazioni coinvolte. Il template utilizzato è stato utile per riflettere sui cambiamenti e gli impatti che il progetto ha già prodotto. L’esercizio di proiezione futura a partire dalle diverse dimensioni di cambiamento analizzate ha aiutato l’acquisizione di una visione sistemica sul futuro del progetto, nei tre livelli-orizzonti, consentendo l’emergere di proposte d’azione più o meno concrete e da approfondire nei prossimi momenti di valutazione.
Le giornate del 16 e 17 Maggio hanno rappresentato il fulcro del Summit. La prima giornata, di taglio più istituzionale, ha coinvolto centinaia di persone e si è celebrata presso il Conservatorio di Atene. Ad avviare l’evento l’introduzione del rettore di AUEB, Prof. Dimitrios Bourantonis, l’intervento del Ministro greco per l’educazione, Kyriakos Pierrakakis, e un dialogo sul ruolo delle politiche per l’innovazione e l’imprenditorialità tra Prof.ssa Katerina Pramatari, coordinatrice scientifica di AceIn e Milena Stoycheva, ex Ministra dell’Innovazione e della crescita della Bulgaria. A seguire, una serie di panel: uno dedicato agli ecosistemi dell’innovazione in Europa, un secondo si focalizzava sulle startup spin-off delle università, con una discussione orientata alla commercializzazione della ricerca e, infine, una sessione dedicata alla Cooperativa Europea di SFF. Per un approfondimento sul programma e sugli ospiti, si può accedere a questo link.
Durante entrambe le giornate spazio alle startup: il 16 si è tenuta una sessione di pitching per favorire l’incontro con gli investitori (“Investor Day”) nell’ambito del DeepTech, dell’Economia circolare, della Cultura e del Turismo. Il 17 Maggio ha avuto luogo l’International Startup Competition – The “Athenian Agora” Awards. Presente in entrambe le occasioni anche la startup pisana sviluppatrice di “Calm”, dispositivo biomimetico per il trattamento del carcinoma polmonare. Il team, composto dal gruppo di ricercatrici e ricercatori Nicole Guazzelli, Giulia Paties-Montagner e Francesco Fontana dell’Università di Pisa ha vinto la passata edizione del PhD+ del Contamination Lab ed è stata premiata con un voucher da utilizzare per la propria partecipazione all’Athenian Nexus Summit. Al contest, da Pisa ha partecipato anche Filippo Neri, ex partecipante del Contamination Lab e di SFF, con il progetto di economia circolare di riciclo della plastica PETbusters.
L’ultima giornata del Summit ha avuto un taglio più interattivo, con il workshop in 5 fasi “Co-Creation & Policy Making Unit” basato sulla metodologia partecipativa “Safari”. I risultati emersi verranno pubblicati in forma di White Paper per fornire raccomandazioni di policy.
In contemporanea, a Bologna, il 14 e 15 Maggio, si è svolto il workshop EIT HEI Sensemaking. A nome dell’Università di Pisa ha partecipato Raiza Rocha, borsista di ricerca direttamente coinvolta nel progetto Start for Future e nelle attività internazionali del Contamination Lab. Sull’evento afferma: “È stato un evento dinamico e coinvolgente che ha riunito quasi 70 partecipanti di 16 progetti europei. Fin dall’inizio, l’intenzione è stata chiara: andare oltre il lavoro isolato del progetto per imparare dalle reciproche esperienze e identificare i modi per rafforzare l’iniziativa collettivamente. Nelle discussioni di gruppo la narrazione è apparsa come un potente strumento di apprendimento collettivo: condividere storie per far emergere idee chiave, lezioni apprese, sfide e opportunità comuni da riportare in plenaria per mettere le basi per collaborazioni future mirate e concrete.”
Due ottime occasioni per UNIPI per rafforzare connessioni internazionali e favorire il trasferimento tecnologico a livello regionale, testimoniando, a sua volta, il grande impegno dell’Ateneo per la promozione di una cultura dell’imprenditorialità sostenibile e al servizio dell’innovazione regionale.